Casa Generalizia


L’EDIFICIO

La Casa Generalizia delle Ancelle della S.S. Madre Addolorata , venne realizzata, a quanto se ne sa, intorno al 1925: in occasione dell’Anno Santo la Congregazione, attiva soprattutto in Olanda USA e Germania, si dotò di una Casa Generalizia, punto di riferimento a Roma.
L’edificio fu costruito, ex novo, su terreni appena adiacenti le mura leonine lungo la via aurelia . Include un bel parco e si compone di un edificio a L su 4 piani con un’ampia ed capiente cappella a terminale d’un braccio della L.
Materiali sono i muri in pietra con ricorsi in mattoni e solai in ferro e tavelloni, tetto in legno.
Pochi anni dopo, probabilmente negli anni 30-40, fu aggiunto un corpo lineare in coda alla L anch’esso a 4 piani per circa 70 mq a piano. L’aggiunta venne realizzata in armonia con il presistente: quindi ne diventò alla fine una parte pressochè indistinguibile. Non subì altri significativi trasformazioni per altri 50 anni se si eccettua la rimodernizzazione della cappella intorno agli anni 60 che propose, in sintonia con le nuove teorie conciliari, una ambiente più semplice e luminoso in confronto a quanto c’era prima e che è stato possibile rintracciare sotto la pittura.
Si trattava di una decorazione murale, a tempera probabilmente, che adornava le pareti interne a soggetto sacro: lacerti angioletti sono stati trovati all’imposta degli archi ed una crocifissione proprio sopra la porta principale d’accesso. A giudicare dalla posizione del dipinto della crocefissione tutta la cappella doveva essere decorata con abbondante figurazione. Tuttavia i toni molto scuri e cupi non hanno giovato alla conservazione ed hanno sollecitato la sostituzione con qualcosa di più luminoso.

LA RISTRUTTURAZIONE

L’edificio è stato ristrutturato nel solco della destinazione a cui era stato progettato; rimanendo un edificio per comunità. I grandi ed ariosi corridoi interni sono rimasti . e sono state ridisegnate solo le cellule abitative di cui si scorge la sistemazione in uno dei disegni allegati.


L'interno di una cella


per gli infissi interni sono stati riproposti i disegni e nodi d'epoca


All’esterno invece il problema più grosso. La vecchia entrata un semplice cornice attorno al portone, circa 1,5 metri sul livello terreno, non era in grado di adattarsi alla necessità dell’accesso per disabili. Ragion per cui è stato realizzato un vero e proprio portichetto d’ingresso con una rampa a fianco e la vecchia scalinata sul fronte.


La rampa ed il portichetto sono stati realizzati come avrebbero fatto all’epoca quindi sembrano esserci sin dall’inizio.
Discorso analogo per l’accesso alla cappella che avveniva dall’esterno con una coppia simmetrica di piccole rampe sotto una copertura.
Sicuramente questo accesso dimesso, pur essendo il prospetto della cappella sostanzioso ed importante, deve essere stato suggerito dal fatto che la cappella era raggiunta dall’interno della casa generalizia. Lasciando comunque la comunicazione interna, è stato realizzata una cospicua gradinata sul sagrato che enfatizza il bel prospetto della cappella.


La torre campanaria posta sul tetto della cappella

Gran parte del merito di questa realizzazione è dovuto, anche in questa occasione, al Geom. Stefano Sgrilli , senza la cui lungimiranza ed amore per la storia, senza i suoi suggerimenti ed il suo supporto, questo intervento non avrebbe avuto luogo.